martedì 30 ottobre 2007

Ancora su Papa e farmacisti.

Una bella intervista ad un farmacista cattolico con le braghe su, come avrebbe detto la Buon'anima.
Si chiama Piero Uroda e sta a Fiumicino.
Lui la pillola del giorno dopo non la vende perché è un farmaco abortivo e non fa finta che non lo sia.
Dice alle donne queste cose, e qualcuna lo va a ringraziare perché ora ha un figlio.
Questo si chiama essere uomini.

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2 commenti:

Giulius ha detto...

Immagino ci siano anche donne che lo ce lo abbiano mandato invece. Vi è mai venuto in mente di quanto possa essere dolorosa la scelta di una donna per l'aborto? Vi siete mai chiesti perchè una donna decida di commettere un qualcosa di doloroso non solo al fisico ma anche al proprio cuore? Credete che una donna prima di arrivare dal farmacista con la ricetta non abbia già dovuto motivare questa scelta a se stessa, alla sua coscienza, al suo medico, all'antiabortista del consultorio ? Perchè anche il farmacista deve mettere bocca sulla sua scelta? Posso capire il non essere d'accordo ma negare una medicina con prescrizione medica è assurdo , insensato e molto più deletereo che darla. L'ITALIA E' UNO STATO LAICO , non abbiamo più la religione di stato , devo essere riconosciuto il diritto di ricorrere ad un farmaco antiabortivo meno invasivo di un intervento . Se io ho deciso per l'aborto sarò io a fare i conti con la mia coscienza non il farmacista. Il signore non impediva alle persone di fare le proprie scelte ma gli diceva i rischi che avrebbero fatto percorrendo una strada. Dov'è il libero arbitrio? Dove sta il diritto della persona individuale?
Qual'è il prossimo passo? Il papà dirà anche che è immorale vendere i preservativi e la pillola anticoncezionale??

Anonimo ha detto...

io invece penso il mestiere di farmacista sia mettere in guardia degli efetti dei medicinali presi, con tuto il rispetto di chi si ha di fronte, poi comunque per principio di concorrenza se uno vuole la medicina la può pure prendere dal farmacista accanto...
E' troppo semplice?
Mi direte che il farmacista fa un servizio pubblico, perchè il macellaio non fa servizio pubblico? Ed allora se esiste un macellaio mussulmano che vende solo polli gli facciamo chiudere perchè siamo uno stao laico e deve vendere pure la carne di maiali?