martedì 15 aprile 2008

Meteorologia, giornalismo e faciloneria


L'avete sentita la storia dell'iceberg di 400 kmq che si è disintegrato qualche settimana fa?
Facciamo le pulci anche su questo...
Un grazie a Marco Pellei che ci ha fatto una piccola riflessione, molto utile.

SE PIOVE IL 4 DI APRILE PIOVE PER QUARANTA GIORNI: Sì, proprio così dicevano i nostri cari per prevedere gli andamenti meteorologici della stagione primaverile. E vi dirò: sono molto più seri e veritieri questi antichi adagi che tutte le pseudoteorie che vengono ricacciate da pseudostudiosi di meteorologia. A conferma di quello che dico anche stasera, dopo una bella giornata di sole, torno a casa alle undici di sera e cadono due gocce per confermare il detto sopra citato.
Altro fantastico esempio, passato su tutti i telegiornali, sull'approssimazione che regna in questa materia e su quanto siano false le informazioni che vengono date sul clima, vi rimando al post sottostante scritto dall'ottimo Rino Cammilleri che spiega le stupidaggini s
critte sul famoso iceberg che si è distaccato dal continente antartico: Sulla newsletter n. 66 dell'agenzia SviPop, a proposito dell'iceberg staccatosi dall'Antartide in questi giorni e riportato con enfasi in tutti i media come effetto del «riscaldamento globale», Riccardo Cascioli ha scritto: «Problema: se un iceberg alla deriva è lungo 41 km e largo 2,4 km, quale sarà la sua superficie?». Risposta (da elementari): 98,4 km. Bene. Allora perché «tutti i giornali» hanno parlato di 405 kmq? Risposta: «Tanti giornalisti, dimentichi delle regole base del mestiere, non verificano più le notizie. Così basta che il primo traduca male dall'inglese una notizia e tutti ripetono l'errore all'infinito. In effetti, nella notizia originale che arriva dall'University of Colorado's National Snow and Ice Data Center, i 405 kmq non si riferiscono alla superficie dell'iceberg ma alla superficie totale del Wilkins Ice Shelf disintegratasi come conseguenza del distacco dell'iceberg». Ora, se i giornali hanno riportato tutti i numeri menzionati qui sopra, vuol dire che non ci si è presi neanche la briga di verificare la moltiplicazione 41 x 2,4. E che, anche, ormai «la stragrande maggioranza dei lettori beve tutto quello che legge e vede, senza neanche più porsi delle domande». Ma c'è di più. In Antartide si è alla fine dell'estate e la formazione di iceberg è normale (nel 2000 se ne staccò uno di 11mila kmq; nel 1956 addirittura uno di 31mila).
Vi invito ad anndare a visitare il sito dello studioso Cascioli che non è l'ultimo arrivato.
Marco Pellei

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