giovedì 3 giugno 2010

Dal blog di Paolo Rodari - Il più grande e il più umile, San Tommaso d'Aquino.


Sulla catechesi di ieri di Papa Benedetto. Oh, avessero detto qualcosa, i telegiornali, a parte che il Papa quando ha visto le Frecce Tricolori si è girato a guardarle e ha sorriso...
Comunque San Tommaso era uno dei santi preferiti da Gilbert, che ora gongolerà dall'Altra Parte, lieto come un bambino...

IL PIÙ GRANDE E IL PIÙ UMILE

«La catechesi di oggi del Papa in piazza San Pietro è stata dedicata a San Tommaso.
Come sempre, Ratzinger, è riuscito a condensare in una cartella un ritratto stupendo.
Tommaso è il teologo che andò così in alto da riuscire – come lui forse nessuno – a mostrare che “tra fede cristiana e ragione sussiste una naturale armonia”.
Eppure “gli ultimi mesi della vita terrena di Tommaso restano circondati da un’atmosfera particolare, misteriosa direi. Nel dicembre del 1273 chiamò il suo amico e segretario Reginaldo per comunicargli la decisione di interrompere ogni lavoro, perché, durante la celebrazione della Messa, aveva compreso, in seguito a una rivelazione soprannaturale, che quanto aveva scritto fino ad allora era solo “un mucchio di paglia”. È un episodio misterioso, che ci aiuta a comprendere non solo l’umiltà personale di Tommaso, ma anche il fatto che tutto ciò che riusciamo a pensare e a dire sulla fede, per quanto elevato e puro, è infinitamente superato dalla grandezza e dalla bellezza di Dio, che ci sarà rivelata in pienezza nel Paradiso. Qualche mese dopo, sempre più assorto in una pensosa meditazione, Tommaso morì mentre era in viaggio verso Lione, dove si stava recando per prendere parte al Concilio Ecumenico indetto dal Papa Gregorio X. Si spense nell’Abbazia cistercense di Fossanova, dopo aver ricevuto il Viatico con sentimenti di grande pietà.
La vita e l’insegnamento di san Tommaso d’Aquino si potrebbero riassumere in un episodio tramandato dagli antichi biografi. Mentre il Santo, come suo solito, era in preghiera davanti al Crocifisso, al mattino presto nella Cappella di San Nicola, a Napoli, Domenico da Caserta, il sacrestano della chiesa, sentì svolgersi un dialogo. Tommaso chiedeva, preoccupato, se quanto aveva scritto sui misteri della fede cristiana era giusto. E il Crocifisso rispose: “Tu hai parlato bene di me, Tommaso. Quale sarà la tua ricompensa?”. E la risposta che Tommaso diede è quella che anche noi, amici e discepoli di Gesù, vorremmo sempre dirgli: “Nient’altro che Te, Signore!”".

Leggi qui l’intera catechesi di Benedetto XVI.»

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