martedì 24 agosto 2010

Due splendidi passi da L'Uomo Comune.

Dal caro amico Fabio Trevisan riceviamo due passi stupendi da L'Uomo Comune, che manca in Italia da circa cinquant'anni (a proposito, arditi editori, che ne pensate...?).

I passi toccano argomenti molto a cuore ai lettori...


L'UOMO COMUNE

 

DAL CAPITOLO: "IL NUOVO SOLCO"

 

 

"…La vita intellettuale d'oggi mi fa l'effetto di poter venire espressa simbolicamente dal treno, ovvero dalla rotaia, ovvero dal solco. Certe mode o direzioni fisse del pensiero fanno molto baccano e si dimostrano piene di vivacità; esattamente come non vi è limite alla velocità che si può sviluppare lungo le rotaie fisse della ferrovia. Ma se si pensa a ciò che vuol dire uscire di strada, scopriremo che quanto vale per il treno, è altrettanto vero della verità. Troveremo che di fatto è più difficile uscire dal solco quando il treno è lanciato in corsa, di quanto sia quando il treno procede lentamente. Scopriremo che la velocità significa rigidezza; il fatto stesso che certi movimenti sociali, politici od artistici procedono con passo sempre più accelerato ha per effetto che pochi avranno il coraggio di procedere in senso contrario. Ed infine vedremo che forse nessuno farà il balzo verso la vera libertà intellettuale, esattamente come nessuno salterebbe da un treno che va ad ottanta miglia all'ora. E questo mi pare il segno inconfondibile di ciò che nel mondo moderno si chiama il pensiero progressivo. Nel senso più esatto dell'espressione, si tratta di un pensiero limitato. Ha una sola direzione. E' limitato dal proprio progredire. E' limitato dalla propria velocità. Ho detto che non ha la curiosità di fermarsi … Se possedete quella indipendente curiosità che si arresta alle stazioni lungo la linea, o se (in una parola) non vi limitate a correre verso la meta alla moda, vi potrete fermare, non senza profitto, su una espressione del genere. Noterete subito che il termine è un tentativo quasi commovente di riprodurre l'esclamazione ammirata di un bambino. Perché il bambino sa meravigliarsi precisamente davanti a ciò che è meraviglioso, e non ha affatto la passione volgare verso ciò che solo per convenzione si ritiene bello … Non vorrei che mi si facesse il torto di credere che io aspiri ad un biglietto di ritorno verso Atene o l'Eden, perché io non voglio viaggiare economicamente in direzione dell'Utopia. Voglio andare dove mi aggrada, voglio conoscere il mondo, non solo in lungo, ma anche in largo; voglio lasciarmi alle spalle le rotaie per vagabondare nelle antiche pianure della libertà".

 

 

DAL CAPITOLO: "NUOVO ARGOMENTO IN FAVORE DELLE SCUOLE CATTOLICHE"

 

"… Non vi è nulla di specialmente meritorio nell'essere moderni. L'uomo che seriamente definisce Modernismo il suo credo, potrebbe con altrettanta ragione inventare un credo col nome di Lunedismo, per indicare che egli pone una fede specie nelle fantasie che gli sono venute in mente lunedì … Orbene, ogni volta che non siano intenti a disputare con noi, i nostri amici moderni e scientifici non si stancano mai di ripeterci che l'istruzione deve essere pensata come un tutto unico; che tutte le parti della mente sono in rapporto fra di loro; che il sapere non si può mai rinchiudere in compartimenti stagni … Di questi argomenti si servono per ogni specie di scopi … e la sola cosa che non sanno è che discutono in tal modo in favore dell'istruzione cattolica, e specialmente in favore dell'atmosfera che si respira nelle scuole cattoliche. Se lo sapessero, forse smetterebbero di parlare. Sta di fatto che coloro che si rifiutano di comprendere perché i bambini cattolici debbano avere una scuola completamente cattolica si rifanno a quello che essi chiamerebbero il triste passato, nel quale nessuno voleva saperne dell'educazione, ma tutti esigevano la sola istruzione … Quando gli apologisti cattolici dissero loro che perfino l'alfabeto si può insegnare con metodi cattolici, lo giudicarono un vaneggiante bigotto e pensarono che ciò volesse dire che nessuno avrebbe mai potuto leggere nulla all'infuori del Messale scritto in latino. Ma l'apologista sapeva quello che diceva, e la sua affermazione si ispira ad una psicologia solidissima. Esiste la maniera cattolica di imparare l'alfabeto: essa vi impedisce, ad esempio, di pensare che apprendere l'alfabeto sia la sola cosa importante … Ogni parte dell'istruzione è in rapporto con tutte le altre parti. E se tutte non si completassero a vicenda, così da dare una visione generale della vita, ciò che ne risulta non è affatto la vera cultura. … La religione è necessaria tutti i giorni della settimana, e non soltanto la domenica e durante le funzioni che si tengono in chiesa. La verità è che, nei confronti dell'istruzione, il mondo moderno ha ufficialmente formulato due concetti diversi e contrastanti. Da un lato cerca continuamente di allargare gli scopi dell'istruzione; dall'altro cerca sempre di escludere da essi tutta la religione e la filosofia … Con l'avvento dell'istruzione che ha l'ambizione di essere psicologica, le nostre scuole hanno rivendicato il diritto di sviluppare tutti i lati della natura umana; vale a dire pretendono di saper produrre l'essere umano completo. Ma non si può fare questo ed insieme ignorare una grande tradizione viva, la quale insegna che l'essere umano deve essere un individuo cristiano o cattolico".


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