martedì 21 giugno 2011

Ma Chesterton era o no un conservatore? - Roberto Prisco rilancia e dice: ma era un realista!


Caro Marco,

mi riferisco alla tua proposta di approfondire la nostra conoscenza del pensiero di GKC, per tornare ad intervenire sul problema: conservatore o progressista? O meglio sul mio tentativo di spostare il problema su: realismo o non realismo?
Per coincidenza, e non per caso, in questi giorni sto rileggendo un libro, che anni fa non mi era piaciuto molto, ma sul quale sono voluto tornare (Quentin Lauer SJ “GK Chesterton Philosopher without Portfolio” Fordham University Press New York 1988). A pagina 21 trovo un interessante richiamo dall’Autobiografia del nostro: Io penso che lui [Wells] pensasse che lo scopo di aprire la mente sia semplicemente di aprire la mente. Al contrario io sono incurabilmente convinto che lo scopo di aprire la mente, come quello di aprire la bocca, sia di chiuderla di nuovo su qualcosa di solido”.
La cosa più interessante è comunque una provocazione che ci viene da Ian Boyd (citato a pagina 23) “[esiste un] gruppo di Cattolici professionisti - come Ian Boyd li chiama- [per i quali] Chesterton è più un’istituzione da difendere piuttosto che un autore da discutere”.

Domani mattina partirò per San Benedetto ed avrò una settimana fantastica, senza calcolatore e senza e-mail

Ciao
Rob

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