martedì 14 giugno 2011

Una riflessione di Roberto Prisco a proposito del fatto che Ungaretti e molti altri leggessero Chesterton

Riceviamo dall'amico Roberto Prisco, cofondatore dei Gruppi Chestertoniani Veronesi, questa riflessione acuta sulla "notizia" relativa al fatto che Ungaretti (e molti altri scrittori) leggessero e amassero Chesterton. La riflessione può diventare motivo di ulteriore discussione, anche al Chesterton Day del 25 Giugno prossimo:

"Caro Marco,
non dobbiamo stupirci se troviamo che il tale o il talaltro scrittore leggeva ed apprezzava il nostro. Fino agli anni '50 infatti era conosciutissimo ed apprezzato. Ma è stato il radicalizzarsi della vita culturale-politica tra fautori del capitalismo statale contro quelli del capitalismo privato da una parte e tra cattolici progressisti e tradizionalisti dall'altra che ha portato all'oblio del nostro, che era impossibile ridurre ad una qualsiasai di queste schiere. Nostro compito politico e sociale di chestertoniani possiamo dire che consista nel resistere anche noi a qualsiasi tentativo di ingabbiarci in una di queste posizioni.

Fortuna nostra che sono passati cinquant'anni ed assistiamo a questo incredibile revival di interesse e di attività editoriale.

Dieci anni fa per le riunioni dei Gruppi dovevamo cercare i libri sul mercato dell'usato. Adesso non riusciamo a tenere dietro alle novità editoriali e siamo inebriati dal vortice di edizioni di inediti (per l'Italia) che si succedono. Sperando che il successo editoriale sia accompagnato dalla diffusione della resistenza alle gabbie.

A sabato 25.
Ciao
Rob
"

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