domenica 16 settembre 2012

Roberto Prisco risponde al quesito sul segreto di padre Brown (perché sarebbe un esercizio religiosi).


Risponde Roberto Prisco:

mi sembra che il significato possa intendersi in relazione al principio cristiano secondo cui siamo tutti peccatori e quindi nulla del male, che è presente nel mondo, può essere ritenuto estraneo a ciascuno di noi. Padre Brown anche grazie alla pratica della confessione (dei peccati altrui) conosce le diverse forme del male meglio di noi laici che conosciamo soltanto il male che compiamo con le nostre azioni; i confessori, al contrario, conoscono anche i peccati che confidano loro tante altre persone.

E' per questo che pensare il male gli è possibile in modo più completo. E' per questo che può soltanto essere un prete cattolico a compiere l'esercizio religioso di immedesimarsi interamente nel male senza giungere a volerlo.

Religioso quindi potrebbe voler dire soltanto "esercizio dei contenuti della religione".

Riferimenti si trovano in quanto  GKC racconta nella sua "Autobiografia" a proposito dell'incontro con padre O'Connor che fu uno degli ispiratori del personaggio e nel finale de "La Croce Azzurra".

A margine possiamo anche qui riproporre il problema della traduzione. Infatti nella traduzione che possiedo della raccolta completa dei racconti di Padre Brown (Edizioni Paoline) non è scritto esercizio religioso, ma esercizio spirituale.  Questa traduzione appare incomprensibile ove si confronti con l'originale che suona inequivocabilmentereligious exercise.

A proposito della traduzione aggiunge R.P. (14.9.12):
L'espressione esercizio spirituale  toglie determinazione all'altra traduzione spostando l'attenzione dalla condizione sacerdotale propria di Padre Brown ad uno spiritualismo  indefinito, del quale sappiamo bene (vedi ad esempio La Forma Non Giusta) quanto GKC diffidasse.

Questa risposta la trovate anche qui:

http://www.chesterton.it/gkc/discuss.htm

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