martedì 1 aprile 2014

Pontefici chestertoniani - Giovanni Paolo II

«Ebbene, di fronte alla gloria della Trinità nella creazione l'uomo deve contemplare, cantare, ritrovare lo stupore. Nella società contemporanea si diventa aridi "non per mancanza di meraviglie, ma per mancanza di meraviglia" (G.K. Chesterton). Per il credente contemplare il creato è anche ascoltare un messaggio, udire una voce paradossale e silenziosa, come ci suggerisce il "Salmo del sole": "I cieli narrano la gloria di Dio e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento. Il giorno al giorno ne affida il messaggio e la notte alla notte ne trasmette notizia. Non è linguaggio e non sono parole di cui non si oda il suono. Eppure per tutta la terra si diffonde la loro voce e ai confini del mondo la loro parola" (Sal19,2-5)».

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