mercoledì 7 ottobre 2015

Oggi, 7 Ottobre, ricorre la Festa della Madonna del Rosario, o Madonna della Vittoria, e della Vittoria di Lepanto, occasione per Chesterton di scrivere una delle sue più belle poesie...

L'amico Rodolfo Caroselli ha tradotto in versi la bellissima Lepanto e vi riproponiamo il suo lavoro qui di seguito tornando a ringraziarlo, assieme al collegamento originario in cui la diffondevamo a suo tempo.

Che la Madonna ci aiuti in questi momenti così difficili ma così avventurosi, e ci ridoni il gusto autentico della nostra fede cattolica, e che Chesterton ci assista ugualmente chiedendo per noi lo stesso dono che egli ebbe.

LEPANTO di G. K. Chesterton (1911) – Traduzione in versi italiani di Rodolfo Caroselli (2009)

Nelle corti del sole bianche fontane scrosciano,
il Sultan di Bisanzio (1) sorride mentre scorrono;
come quell'acque un riso, sul volto più temuto,
muove la nera selva, il nero della barba,
la mezzaluna inarca sanguigna delle labbra,
ché le sue navi battono il mare interno al mondo (2):
sfidate le repubbliche fin sulle coste italiche,
squassano l'Adriatico torno al Leon dei mari (3),
e il Papa (4) nell'angoscia ha proteso le mani
e invoca ai re cristiani le spade per la Croce,
ma la sovrana inglese (5) guarda il suo specchio, fredda, 
sbadiglia mentre è a Messa l'ombra dei Valois (6);
le gemme delle Indie l'armi di Spagna fiaccano:
e il Re del Corno d'Oro (7) nel sole sta ridendo.
I tamburi attutiti echeggiano sui colli
che sono un regno ignoto per un negato principe (8),
ove, da un dubbio ufficio e da un incerto rango,
ultimo cavaliere d'Europa prende l'armi,
poeta estremo e tardo per cui cantò l'uccello,
che a sud andò cantando quando il mondo era giovane;
in quel silenzio enorme, sale sottile e intrepido,
su per sinuosa via, un suono di Crociata.
I gong ed i cannoni tremare fan la terra,
è Don Giovanni d'Austria che parte per la guerra,
Si tendon le bandiere al vento della notte,
nell'ombra son viola, oro vecchio alla luce,
le torce sono cremisi sui timpani di rame,
ecco poi trombe, squilli, quindi il cannone e lui.
E Don Giovanni ride con la sua barba riccia,
giacché ogni regno al mondo non vale i suoi stivali,
e il capo tiene alto, segno di libertà.
La luce della Spagna!
Dell'Africa l'incendio (9)!
E' Don Giovanni d'Austria
che prende il largo, hurrà!

http://uomovivo.blogspot.it/2011/11/esce-la-traduzione-di-lepanto-epica.html

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