giovedì 6 ottobre 2016

Chesterton (e Belloc) in altre parole - L'"artificiere della fede", il "maresciallo di Napoleone" e Mario Praz


Vi avevamo promesso giorni fa un approfondimento su Mario Praz, ed ecco qualcosa.

Ecco a disposizione un brano del saggio su Chesterton tratto dal volume Cronache letterarie anglosassoni (1° volume).

Mario Praz si interessò sin dall'inizio della sua carriera a Chesterton, e scrisse queste interessanti pagine che ritengo non disturberanno nessuno se messe qui.

Nacque a Roma nel 1896 e vi morì nel 1982. Saggista, giornalista, critico letterario, traduttore, anglista e scrittore, si dedicò in particolare allo studio della letteratura in lingua inglese. Si laureò a Roma in giurisprudenza e successivamente a Firenze anche in lettere. Iniziò a scrivere in inglese per il London Mercury, entrò in contatto con Emilio Cecchi (la Adelphi ha pubblicato il carteggio intercorso tra i due), Giovanni Papini e Ardengo Soffici producendo traduzioni di poeti inglesi.
Nel 1923 si trasferirà in Inghilterra con una borsa di studio, e fu preso come lettore di italiano all'Università di Liverpool. Insegnò anche all'Università di Manchester e successivamente alla Sapienza di Roma.
Nel 1957 ottenne la laurea honoris causa in letteratura dall'Università di Cambridge e nel 1962 ricevette da Elisabetta II d'Inghilterra il titolo di Knight Commander of the British Empire (KBE).
Sua è la voce "Robert Louis Stevenson" nell'edizione del 1936 dell'Enciclopedia Italiana (si noti nella bibliografia Praz cita il libro di Chesterton su Stevenson nonché Scrittori Inglesi ed Americani di Emilio Cecchi).

L'incipit del saggio è memorabile. Lo definisce argutamente «artificiere della fede», e noi possiamo rispondere all'interrogativo che si pone Praz, ossia se la sua scoppiettante apologetica abbia mai convertito qualcuno: il mio amico Dale Ahlquist possiede un elenco di circa quattrocento persone che hanno dichiarato di essere state convertite al cattolicesimo dal Nostro Gilbert. Per il resto Praz si dice sicuro che Chesterton abbia «divertito tutta una generazione», e qui possiamo dare testimonianza di quanto ogni giorno Gilbert  - miracolo sinora riuscito a pochi - diverta e converta anche noi, generazione dopo generazione.

Di seguito c'è qualche passaggio del saggio su Belloc, con riportato anche un appunto di quando Praz incrociò a Londra Belloc. Immagine fedele all'idea che molti di noi hanno dell'altro nostro eroe, quella che esce dal taccuino del giovane Praz, un Belloc simile ad un «maresciallo di Napoleone», con «la sagoma… d'un parroco».

Il volume è tuttora reperibile in commercio, lo stile è godibilissimo. Gli estratti sono le parti visibili da Google Books e li ho messi per farvi venire l'appetito. Leggere Praz come pure Cecchi o Castelli o altri ancora, con il loro stile elegante e piacevole, pieno d'ironia e di attrazione verso i nostri eroi, mette voglia di leggere cose belle come queste, di cercarle nelle pagine del Chesterbelloc come in una miniera conosciuta ma piena d'anfratti inesplorati.

Marco Sermarini




Sopra una parte del saggio su Chesterton e qui di seguito parte del Belloc.

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