mercoledì 12 aprile 2017

Il primo aforisma di Chesterton che pubblicammo

«La grande marcia della distruzione intellettuale proseguirà. Tutto sarà negato. Tutto diventerà un credo. Sarà una posizione ragionevole negare le pietre della strada; diventerà un dogma religioso riaffermarle. È una tesi razionale quella che ci vuole tutti immersi in un sogno; sarà una forma assennata di misticismo asserire che siamo tutti svegli. Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l'incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto».

Gilbert Keith Chesterton, Eretici, 1905

Lo pubblicammo sotto il nome di "Pillole di Chesterton", era il 27 Marzo 2007, esattamente dieci anni fa (non sembra!), poi virammo sul ben noto "Un aforisma al giorno" (era il 15 Novembre 2007); sotto questo titolo il primo fu il post che segue:

Iniziamo oggi una bella abitudine: vi proponiamo alcune di quelle strepitose intuizioni e formulazioni delle idee di Chesterton che vengono chiamate aforismi.

Chesterton infarciva le sue opere, volontariamente o involontariamente, di frasi impossibili da scordare, ricche di umorismo, ironia, capacità di penetrare e rimanere nella testa e nel cuore delle persone, tanto da esserne uno dei maestri indiscussi.

Se avete seguito il blog negli ultimi tempi, vedete che uno dei motivi di attualità di Chesterton è dato dal fatto che chi lo cita lo fa a proposito e, diciamo, si serve delle sue citazioni in maniera determinante.

Il primo che vogliamo suggerirvi è il manifesto dei tempi odierni:

«Coloro che usano la ragione non la venerano, la conoscono troppo bene; coloro che la venerano non la usano».

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